Naso stretto: ideale o difetto?

Quando si immagina il tipico paziente della rinoplastica, di norma si pensa a persone con nasi grossi, lunghi, larghi o gibbosi. Tuttavia, non c’è solo la rinoplastica riduttiva. In altri termini, le manovre del chirurgo non sono sempre finalizzate a rendere più piccoli i nasi dei pazienti.

• A volte, è necessario aumentare la proiezione della punta e l’altezza del dorso, come avviene nei pazienti che lamentano di avere un naso piatto.
• Altre volte, è necessario dare maggior lunghezza alla columella e ai bordi delle narici: è ciò che facciamo nei pazienti con un naso corto.
• Altre volte ancora, è necessario allargare le pareti di un naso troppo stretto per migliorare l’estetica e creare maggior spazio per la funzione respiratoria.

Un naso stretto esteticamente si presenta con dimensioni orizzontali ridotte di uno o di tutti e tre gli archi del naso esterno (terzo superiore osseo, terzo medio cartilagineo, terzo inferiore cartilagineo-legamentoso). Sebbene per molte persone questa conformazione possa rappresentare un ideale, il dorso stretto a volte implica un’insufficienza respiratoria dovuta all’inadeguatezza degli spazi respiratori interni ovvero ad un vero e proprio collasso, statico o dinamico, della valvola nasale interna. Le cause possono essere congenite, traumatiche o post-chirurgiche, queste ultime esito non soddisfacente o, francamente, peggiorativo di rinoplastica primaria o secondaria.

Sebbene alcuni possano desiderare un naso di dimensioni più piccole, bisogna tenere conto che una conformazione eccessivamente ristretta delle cavità nasali può avere conseguenze sul flusso d’aria. Non di rado, infatti, i nasi stretti sono caratterizzati da difficoltà respiratorie dovute a insufficienza di adeguati spazi respiratori delle cavità nasali o collasso della valvola nasale interna. A cosa è dovuta questa condizione? Le principali cause sono due:

• La prima di natura congenita, ovvero quando la persona è nata con un dorso nasale molto stretto e talvolta con una importante gobba sottile. La gobba nasale spesso peggiora la situazione poiché “stira” il naso verso l’alto causando il restringimento dell’angolo valvolare tra il setto e le cartilagini triangolari.
• La seconda causa invece è di natura traumatica o chirurgica, ovvero è legata a un difetto residuato a un trauma o a un intervento chirurgico di rinoplastica eccessivamente demolitiva o a fatti cicatriziali a livello di aree-chiave per la respirazione. In questo caso diviene necessario effettuare una rinoplastica secondaria o di revisione per correggere gli esiti insoddisfacenti della prima operazione.

Quando il dorso nasale stretto si associa anche a insufficienza valvolare, il paziente può avere difficoltà respiratorie soprattutto nella fase di inspirazione e durante uno sforzo fisico. Per il naso stretto, la rinoplastica funzionale può rappresentare una soluzione terapeutica migliorativa.

Dunque, cosa si può fare per la correzione del naso stretto? L’unico modo per migliorare contemporaneamente l’estetica e la funzionalità consiste nell’eseguire un intervento chirurgico. La rinoplastica naso stretto ha buone chances di migliorare la funzione della valvola nasale interna tramite innesti di cartilagine autologhi che vanno ad ampliare le pareti nasali del naso cartilagineo agevolando così il flusso d’aria. Ci sono naturalmente tutta una serie di tecniche (inclusi spostamenti ossei tipo “reverse-fracture”) che vanno adattate al caso specifico. Se l’allargamento delle pareti nasali può conferire linee dorsali del naso più “fluide” e più gradevoli (soprattutto in visione frontale e tre-quarti), tuttavia in alcuni casi l’allargamento del naso cartilagineo necessario a correggere deficit respiratori (soprattutto inspiratori) può rappresentare un aspetto esteticamente peggiorativo, in termini di larghezza e simmetria, non sempre accettato dai pazienti, soprattutto donne. Si tratta quindi di aspetti che vanno dettagliatamente discussi e accettati dal paziente prima dell’intervento.

Le ragioni per effettuare la correzione del naso stretto non sono dunque solo di ordine estetico. L’insufficienza della valvola nasale interna, associata o meno a insufficienza della valvola esterna, può rendere difficoltosa la respirazione, causando una sorta di “risucchio” delle pareti nasali durante l’inspirazione, e in particolare modo durante l’attività fisica.

Per questo motivo, gli sportivi con insufficienza valvolare a volte si avvalgono di cerotti dilatatori per ovviare a queste problematiche. Ma, come abbiamo visto, solo la chirurgia rappresenta una correzione efficace e, in un buon numero di casi, definitiva del naso stretto. Un intervento di settorinoplastica funzionale può correggere i problemi funzionali di un naso stretto migliorando anche l’aspetto estetico del naso.

Tramite innesti di cartilagine autologa (cioè prelevata da altre sedi del paziente stesso) oppure di speciali suture di allargamento, oppure ancora di mobilizzazione (“push-out”) delle pareti laterali ossee è possibile allargare le pareti nasali. La letteratura specialistica riporta varie tipologie di innesti, tra cui i cosiddetti spreader grafts (innesti distanziatori). Non tutti i chirurghi sono d’accordo sulla reale efficacia degli spreader grafts perché, andando a ”ingombrare” angoli valvolari già ristretti, possono addirittura peggiorare le perfomance respiratorie.

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