Naso mediterraneo: un unico profilo dalla Spagna all’Iran?

Il cosiddetto naso mediterraneo si distingue per il dorso alto, spesso caratterizzato dalla presenza di una gobba più o meno pronunciata, e la punta ampia e cadente. A differenza dei nasi asiatici e africani, i cui tratti tipici sono molto facilmente riconoscibili, i nasi mediterranei possono presentare una varietà di forme piuttosto ampia. Il profilo mediterraneo accomuna infatti persone provenienti da un ampio bacino geografico: possiamo trovare nasi mediterranei dalle estremità dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Grecia) fino al Medio Oriente e al Nord Africa.

Ecco perché i nasi di tipo mediterraneo sono anche detti nasi ispanici, nasi mediorientali, nasi alla turca, nasi alla persiana o all’iraniana: un’unica etichetta accomuna una grande diversità di etnie. Naturalmente sarebbe assurdo voler sostenere che tutti coloro che provengono dall’immenso bacino del Mediterraneo possiedano le stesse caratteristiche somatiche, ma alcune semplificazioni aiutano a comprendere gli obiettivi della rinoplastica etnica.

Con questo termine si intendono generalmente tutte le procedure di rinoplastica eseguite su persone non caucasiche. Le rinoplastiche etniche richiedono al chirurgo naso non solo un’approfondita conoscenza delle differenze esistenti nell’anatomia nasale (spessore della pelle; conformazione e dimensioni assolute e relative della struttura osteo-cartilaginee; grado di attività muscolare dei muscoli che agiscono su ali e punta nasale), ma anche nelle percezioni di bellezza e armonia che contraddistinguono ciascuna cultura. Ecco perché in questi casi è ancora più importante sottolineare l’unicità di ogni operazione di rinoplastica, che dovrebbe essere studiata in maniera da valorizzare le caratteristiche e l’armonia di ciascun volto – sia esso mediterraneo, caucasico o asiatico medio-orientale.

La tematica delle variazioni somatiche, con la loro ricorrenza e riconoscibilità all’interno della popolazione umana, ha sempre suscitato interesse tra gli studiosi e nel grande pubblico. Ma è davvero possibile individuare dei tratti somatici ricorrenti fra tutti gli abitanti del bacino mediterraneo, fra tutti gli asiatici medio-orientali, tutti gli africani e così via? Indubbiamente, la struttura nasale mostra variazioni significative da una latitudine all’altra del mondo.

Ad esempio, spesso le persone di retaggio centro-sud americano o asiatico presentano un naso piatto e corto, mentre uomini e donne di origine africana possono avere nasi larghi con narici ampie, punte larghe e arrotondate e dorso (o ponte) nasale piatto e poco proiettato. Anche per questo motivo, le rinoplastiche etniche presentano complessità specifiche: la maggior parte dei pazienti di origine caucasica o medio-orientale richiede una rinoplastica riduttiva; i pazienti della sponda africana del Mediterraneo, invece, spesso  richiedono la procedura opposta, ovvero la rinoplastica additiva.

Nel correggere la proiezione della radice e del dorso nasale occorre tener conto delle specificità tipiche del profilo mediorientale o mediterraneo. Nella maggioranza dei casi, le manovre del chirurgo sono volte alla riduzione della gobba nasale e al rimodellamento della punta. Ma non dovremmo concepire la rinosettoplastica come una procedura standard uguale per tutti: oggi la maggioranza dei/delle pazienti ambisce a risultati naturali, capaci di valorizzare un certo viso con le sue particolari e speciali caratteristiche di genere ed etnia, come nel caso del look mediterraneo o mediorientale.

Era inevitabile che antropologi e scienziati finissero per chiedersi quali fattori influenzano le variazioni nella forma del naso, determinando il cosiddetto profilo greco, il tipico naso asiatico, africano, mediterraneo e così via. Dunque, a cosa sono dovute le variazioni tra le forme nasali? Sembra che a giocare un ruolo predominante nell’evoluzione di questo tratto somatico siano soprattutto fattori di adattamento ambientale. In particolare la larghezza del naso sarebbe correlata alla temperatura e all’umidità.

• Nei climi caldo-umidi, la selezione naturale avrebbe favorito gli individui con nasi più larghi;
• Al contrario, i climi freddo-aridi si sarebbero rivelati più adatti ai nasi stretti.

Certamente il clima non è l’unico fattore che determina la forma del profilo mediterraneo, africano, nordeuropeo e così via. Teniamo a mente che l’organo nasale svolge due funzioni essenziali alla vita umana:

• Una è l’olfatto, di rilevanza cruciale in termini evolutivi, dato che riconoscere il cattivo odore di un cibo poteva fare la differenza tra la vita e la morte;
• L’altra è la respirazione, la cui importanza non ha bisogno di essere sottolineata.

Non stupisce pertanto che la forma nasale si sia evoluta in modo da agevolare questa funzione essenziale alla sopravvivenza e prosperità della razza umana.

Ma torniamo ai pazienti dai tratti mediorientali e vediamo quali aspetti del loro naso più frequentemente desiderano modificare con l’aiuto del chirurgo di rinoplastica.

Il tipico naso mediorientale o mediterraneo è lungo e caratterizzato dalla presenza di una gobba sul dorso, prevalentemente cartilaginea, da una punta grande e talvolta bulbosa, e da pelle spessa sul terzo inferiore. Prima di procedere a una rinoplastica mediterranea, è utile valutare singolarmente le diverse subunità che lo compongono.

• I nasi mediorientali presentano spesso una radice alta e una convessità prominente sul ponte. La gobba del naso mediterraneo risulta particolarmente evidente nella vista di profilo ed è causa di disagio soprattutto nelle pazienti di sesso femminile. Per questo motivo nella rinoplastica donna mediorientale spesso si opta per dare una leggera curvatura al dorso che richiami vagamente il cosiddetto naso francese, mentre nella rinoplastica uomo mediorientale si privilegia un dorso (ponte) rettilineo, ricreando comunque un adeguato angolo naso-frontale per evitare l’anti-estetico naso greco.
• Nei pazienti di origine mediorientale la punta nasale è frequentemente cadente o rivolta verso il basso, caratteristica che accentua l’impressione di un naso lungo. Nella vista frontale, la punta è spesso larga e bulbosa. Ecco perché il chirurgo della rinoplastica naso mediterraneo avrà cura di rimodellare le cartilagini della punta nasale in modo da farla apparire più definita. Al tempo stesso le imprimerà una maggior rotazione verso l’alto per contrastare l’impressione di lunghezza.
• La columella pendente (ptosi columellare o hanging columellare) contribuisce a creare l’impressione di una punta del naso cadente. Modificando la columella si riduce l’impressione di lunghezza nella vista di profilo, correggendo l’aspetto cadente nella vista frontale.