Columella naso: decifrare il codice dell’eleganza del naso

Quando si presenta storta, retratta o pendente, le cause possono essere molteplici e vanno dall’ereditarietà a precedenti interventi chirurgici, passando per traumi e anomalie nello sviluppo. Questi difetti estetici possono rendere necessaria una chirurgia plastica di riduzione o aumento della columella.

• Columella storta: può conferire un aspetto asimmetrico alla punta nasale e si vede frequentemente nel naso storto. Spesso il risultato di disarmonie congenite (setto deviato), o di lesioni subite, (traumi nasali/naso rotto) una columella storta può alterare significativamente l’aspetto simmetrico del naso. In alcuni casi, può derivare da una disuguaglianza nella crescita delle cartilagine naso o come conseguenza di una chirurgia nasale precedente (settoplastica, rinosettoplastica) che non ha mantenuto l’equilibrio strutturale del naso.
• Columella retratta: Questa condizione si verifica quando la columella si ritrae all’indietro, risultandone un angolo nasolabiale acuto e una punta del naso cadente. Il bordo dell’ala si trova alla stessa altezza o addirittura sotto il livello columellare e tutto ciò, ovviamente, altera negativamente la parte inferiore del profilo nasale. Le cause possono includere fattori genetici legati alla conformazione del setto caudale, risultati indesiderati di rinosettoplastiche precedenti con una resezione eccessiva del setto caudale o una resezione eccessiva delle cartilagini durante interventi chirurgici sul naso.
• Columella pendente (in inglese, hanging columella): che provoca l’eccessiva esposizione della cute interna del naso. Talvolta si accompagna a un’eccessiva convessità delle cartilagini delle narici o un eccesso del setto caudale o del setto membranoso. La pendenza eccessiva della columella può portare a un’accentuata visibilità della columella e dare l’aspetto di naso lungo, compromettendo l’equilibrio estetico facciale. Questo difetto può essere congenito o svilupparsi con l’età (rinoplastica anti-aging) ma spesso è il risultato di tecniche chirurgiche improprie che alterano il naturale sostegno della punta del naso. La sua correzione chirurgica consisterà in interventi mirati a correggere le varie componenti anaatomiche della giunzione naso-labiale.

La plasmabilità delle cartilagini rispetto alle ossa rende il rimodellamento della columella e della cartilagine naso un processo meno invasivo e traumatico rispetto a una rinosettoplastica completa, che include osteotomie, ovvero le manipolazioni chirurgiche che implicano la frattura controllata delle componenti ossee del naso esterno.

La chirurgia plastica columellare richiede un’analisi approfondita e personalizzata, poiché ogni caso presenta sfide uniche. La rinoplastica, quando eseguita da mani esperte, può offrire soluzioni su misura che non solo correggono questi problemi estetici, ma migliorano anche la funzionalità nasale. L’obiettivo è di ripristinare l’armonia facciale, assicurando che il naso complementi in modo naturale le altre caratteristiche del viso. In ultima analisi, il successo di questi interventi risiede nella capacità del chirurgo di bilanciare arte e scienza, per risultati che siano tanto validi funzionalmente quanto piacevoli esteticamente.

La rinoplastica aperta è una tecnica chirurgica ampiamente utilizzata per correggere difetti estetici e funzionali del naso. Questo approccio prevede un’incisione esterna sulla columella, permettendo al chirurgo una visibilità e un accesso “a cielo aperto” alla struttura del naso. Nonostante i suoi indiscutibili vantaggi in termini di visibilità e possibilità di correzione, la rinoplastica aperta presenta limiti importanti relative all’ampia (e spesso non necessaria) esposizione della cartilagini alari, oltre al rischio di una visibilità della cicatrice a livello dell’incisione sulla columella.

• Uno degli aspetti più dibattuti è la cicatrice residua. Sebbene la tecnica miri a rendere la cicatrice il più impercettibile possibile, non è raro che rimanga una traccia, una cicatrice visibile, un dettaglio che può essere di rilevante importanza per il paziente. Questa cicatrice è praticamente impossibile da correggere e può diventare uno stigma permanente del procedimento chirurgico.
• Un altro punto critico riguarda l’utilizzo di innesti di cartilagine per fornire supporto alla punta e alla columella stessa. Sebbene gli innesti possano essere essenziali per ottenere la forma desiderata e per correggere deformità complesse, il loro impiego può alterare significativamente le curvature naturali e l’eleganza del contorno columellare. La columella può apparire piatta e rigida, perdendo quella morbidezza e flessibilità che caratterizzano un naso naturalmente armonioso.

Queste modifiche strutturali introdotte dalla rinoplastica aperta contrastano nettamente con gli esiti della rinoplastica chiusa e della rinoplastica ibrida introdotta dal Dr Pietro Palma. Questo approccio “a corridoi multipli”, evitando incisioni sulla columella, permettono di raggiungere solo le aree nasali che necessitano di correzione, lasciando inalteratpe la aree nasali che non hanno bisogno di correzione. Sono i concetti della chirurgia mini-invasiva applicaato alla rinoplastica, la rinoplastica mini-invasiva. La differenza tra la rinoplastica aperta e quella chiusa o ibrida, pertanto, non si limita alla presenza o assenza di una cicatrice sulla columella. Si tratta di due interventi concettualmente diversi.

In sintesi, la scelta tra rinoplastica aperta e chiusa/ibrida dipende da una serie di fattori, inclusi gli obiettivi estetici del paziente, la complessità delle correzioni necessarie e la propensione ad accettare potenziali segni visibili dell’intervento. È fondamentale una discussione aperta e onesta tra paziente e chirurgo sulle aspettative e sui possibili esiti, considerando attentamente i pro e i contro di ciascun approccio.